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di André Téchiné, con Juliette Binoche, Lambert Wilson, J. L Trintignant
(Francia, 1985)
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Si potrebbe discutere a lungo sul concetto di cinema internazionale, buono per tutti i palati. Fra quelli meno esportabili (giureremmo infatti, pur senza aver dati precisi sottomano, sulla sua modesta carriera da noi, in Italia, o nei paesi anglosassoni) c'è il cinema di André Téchiné. Quello dell'autore di Barocco e di Hotel des Amériques è fra i più personali, creativi e raffinati della Francia del dopo Nouvelle-vague: eppure è proprio a proposito di questo tipo di stile che si parla immancabilmente di preziosismo intellettualismo, pariginismo. Certo, l'infatuazione letteraria, l'astrazione forse il manierismo sono dietro l'angolo. Ma come non ammirare il coraggio in un'epoca nella quaie i prodotti dell'immaginario si programmano con il computer - di un cinema così febbrile? Come non buttare all'aria le mille preoccupazioni degli autori intelevisionati e squallidamente simili che ci circondano, per queste immagini così attente alle atmosfere, alle vibrazioni quasi palpabili dei colori, della materia, degli spazi nei quali si rincorrono, senza mai ritrovarsi, i personaggi di Rendez-vous? E come definire astratto un film nei quali i personaggi sono incarnati con la passione di Juliette Binoche, Lambert Wilson e Wadek Stanczak?
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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